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Come siamo e come eravamo

*Francesco Guerriero - giovanissimo di Ac


Solo ora molti di noi si sono accorti dell’importanza della vita.

L’importanza di un sistema sanitario che funzioni bene, l’importanza delle maestre, l’importanza di conoscere se stessi.

Ora più che mai gli studenti desiderano andare a scuola. 

Ora il cuore si rallegra a sentire cantare e suonare persone che fino a poco tempo fa non consideravamo nemmeno persone e che, quindi, per noi nemmeno esistevano.

Ora ringraziamo chi ci supporta e ci fa ridere attraverso gruppi e messaggi whatsapp. Abbiamo smesso di pensare: “questo mi riempie la memoria del cellulare”...

Ci ricordiamo come eravamo “prima”?

Solo ora molti hanno capito che “prima” non erano padroni del proprio tempo.

Si correva. Si fuggiva.

Prima, la spazzatura aspettava accanto alla porta d’ingresso un’anima buona che, passando, la portasse fuori per gettarla via. Ora, la domanda è: “dov’è la spazzatura da scendere?”.

Eravamo, forse, più “isolati” prima di adesso che siamo così vicini, rendendoci conto di quanto siamo stati lontani. Ora abbiamo imparato che nulla è scontato.

Stiamo vivendo un’esperienza molto forte: non solo per il virus, ma soprattutto perché stiamo scoprendo chi e cosa c’è dentro. Dentro casa e dentro di noi. 

Ci stiamo finalmente guardando allo specchio.

Facciamo in modo di rimettere insieme i pezzi rotti di una società troppo violenta e troppo isolata.

Per vederci più belli, per vederci più veri, più noi.

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